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Colors: Orange Color

E’ marchigiano, il vincitore del concorso nazionale di bellezza maschile “Il + Bello D’Italia”. Alessandro Verdolini, 28 anni, occhi azzurri, fisico atletico, alto 1.87 cm è riuscito a salire sul podio più alto della celebre manifestazione organizzata da Silvio Fasano e ideata nel 1979 da lui e dal fratello Antonio Fasano. Con il supporto dell’artista torinese Rudy Valli. “Il + Bello D’Italia” è tornato dopo 27 ad Alassio, la località ligure che lo aveva tenuto a battesimo negli anni 70, riscuotendo un indubbio successo di pubblico.

Alessandro Verdolini, di professione Dj, laureato in scienze della comunicazione, non è nuovissimo al palcoscenico. Nel 2021 infatti ha preso parte alla trasmissione televisiva “Uomini e Donne” su Canale 5 nel ruolo di corteggiatore e nel 2022 è stato il protagonista maschile del videoclip “Bottiglie D’Assenzio” dei rapper romani China e Alexx La Bay. Oltre che brand ambassador della linea di costumi Cool Factory.

La giuria non ha avuto dubbi: è lui nuovo “re” d’Italia, con scettro e corona che negli anni erano stati indossati anche da personaggi della tv e dello spettacolo e del cinema oggi molto famosi come Gabriel Garko, Beppe Convertini, Ettore Bassi, Raffaello Balzo. Va ricordato che la passerella de “Il + Bello D’Italia” è stata anche calcata da tanti altri volti celebri: da Paolo Conticini, a Luca Canonico, a Giorgio Mastrotta, a Valerio Zelli (componente musicale del gruppo O.R.O.), ad Enrico Mutti e così via.

Le altre fasce sono: “Il + Bello per la Fotogenia” è Antonio Amodeo, anni 19 di Anguillara (Roma), “Il + Bello per il Cinema” è Riccardo Mulas, anni 23 di Valenza (Alessandria), “Il + Bello per la Tv” è Mario Praticò, 31 anni di Crotone, “Il + Bello per la Moda” è Jonathan Panzeri, anni 19 di Bergamo, “Il + Bello per lo Sport” è Stefano Berton, anni 30 di Torino, “Il Talento + Bello D’Italia” Premio Speciale Antonio Fasano è Francesco Giugno, anni 18 di Palo Del Colle (Bari), “L’uomo Ideale D’Italia” è Nicolò Di Tullio, 28 anni di Genova.

La serata finale, svoltasi in piazza dei Partigiani di Alassio, è stata presentata dalla giornalista televisiva Rai, Cristina Carbotti, affiancata dalla collega Renata Cantamessa la nota "Fata Zucchina" giornalista e divulgatrice agroalimentare.

La Giuria tutta al femminile era composta da: la medium Teodora Stefanova (Presidente), Miss Inverno Arianna Caputo, Miss Muretto 2012 Beatrice Bertolino, l'Air Stylist Giorgia Fontanetta, la Consigliera Comunale di Alassio Cinzia Salerno, l'Avv. Margherita Gallo e Isabella Saladino Miss Senza Trucco.

Sul palco, vip come il giornalista ed esperto di cucina Edoardo Raspelli, il comico di fama nazionale Marco Carena, volti televisivi come Simone Sfriso (Simon) e Neiva.

Un profilo, un corpo, epifanica apparizione che traspare attraverso le velature di matrice veneziana: è questa la poetica sognante, a tratti di ascendenza preraffaellesca, dell’artista trevisana Betty Vivian, che il 27 agosto prossimo, alla 59^ Biennale D’Arte di Venezia, nel Padiglione Nazionale Grenada (sestiere di Castello, via Garibaldi 1814, aperto dalle 11:00 alle 19:00, ingresso libero), terrà la sinossi dell’opera “Anya Duna, maternità”. Olio su tela 70x100 del 2019, un’opera ispirata al "Bel Danubio blu" in occasione della Biennale di Budapest, parla di maternità, di sogni che hanno il sopravvento sulle paure e sulle incertezze della barca traballante della vita, che infine va avanti nonostante tutto, sulla lenta e profonda corrente del fiume blu.

La sinossi sarà curata dal critico d’arte Prof. Siro PERIN, con lo scopo di illustrare l’opera al pubblico internazionale in visita al Padiglione, in modo da offrire una visione d’insieme dell’opera stessa e dell’artista (dal greco [syn] significa “con”, “insieme” e [òpsis] significa “occhio” e “vista”. Quindi “visione d’insieme”).

Vivian, artista con un profondo legame con il Brasile, terra che l’ha ospitata per lunghi anni e che irrompe nelle sue coloratissime tele con la tradizionale dicotomia saudade/allegria, qui interpreta la maternità come culla di inclusione e certezza di accoglienza, conquistata serenità dopo la tempesta emotiva che segue ad eventi imprevedibili, che sempre mettono alla prova l’essere umano, e l’incertezza della vita futura.

«I paesaggi e le ambientazioni oniriche di Betty Vivian – spiega DANIELE RADINI TEDESCHI – trasportano l’osservatore nella dimensione del viaggio verso mete lontane, tra foreste lussureggianti e specchi d’acqua limpida. Usando come strumenti la pittura a olio e l’acquerello, Vivian dipinge brani del suo passato, trasferendo su tela le sensazioni e le emozioni vissute a contatto con persone e luoghi a cui dimostra, nel profondo, di appartenere», dove proprio l’acqua è l’elemento naturale di maggiore ispirazione per il suo valore simbolico e la sua capacità di rappresentare il nostro eterno divenire, quel movimento necessario all’emozione, perfettamente colti dall’artista.

«La trascrizione delle emozioni e dei sentimenti che l’artista prova nei luoghi ha qualcosa di familiare: nonostante la sua cifra sia originale – scrive di lei VITTORIO SGARBI – non è una paesaggista tradizionale, riesce a comunicarci qualcosa che è già dentro di noi. La maturità della sua ricerca è dunque una felicità espressiva immediata, in cui non è necessario premeditare l’immagine, ma questa nasce naturalmente come un’espansione, come un prolungamento del proprio corpo e delle proprie emozioni”.

La tecnica utilizzata è materica, le pennellate sono pastose e dense, successivamente il colore viene esteso e diluito diventando fluido, le forme si dissolvono per diventare un amalgama cromatico che sfiora l’astrattismo. La pennellata risulta così molto libera grazie al minimo riferimento a forme reali, sembra che l’autrice si lasci guidare dal puro piacere di spalmare colori sulla tela.

L'artista si esprime soprattutto con la pittura ad olio e con l’acquerello, prediligendo soggetti formali e ambientazioni paesaggistiche a cui affida il compito di esprimere, attraverso ricorrenti simbolismi, il suo ricco vissuto di emozioni. Le sue opere sono rappresentate da colori vivi, trasparenti, quasi liquidi, e da caratteristiche colature che l’artista sfrutta e controlla con maestria.

Il paesaggio (soprattutto tropicale) è usato come pretesto per trasmettere alcune metafore care all’artista, così che gli immancabili e quasi trasparenti soggetti umani rappresentati vengono immersi in atmosfere fantastiche, oniriche: qui le figure si insinuano silenziose e vagano solo apparentemente senza un ruolo preciso, sempre attirando lo sguardo dello spettatore.

Back to basic. La filosofia “less is more” è di nuovo di tendenza, e privilegia tagli minimal per capi però fatti a regola d’arte. Così nasce la collezione cotoneultrafresh di intimissimi, 100% naturale e dalla texture extrafine, resistente e inalterabile nel tempo e straordinariamente fresca.

Torna prepotentemente à la page la T-shirt, capo casual per eccellenza, che sulle passerelle ha assunto le forme più disparate.
Intimissimi allora le propone in salsa Nineties, morbide e oversize, che vanno a controbilanciare le classiche slim fit già in collezione. Rivoluziona le maniche di quelle girocollo, scegliendo fluidi tagli kimono. Struttura la silhouette di quelle boxy. Non rinuncia al bon chic puntando su scolli a barchetta. Esalta la femminilità grazie a sapienti scolli a V e canotte.

La campagna della collezione cotoneultrafresh intimissimi è ambientata tra le pareti bianche di una meravigliosa masseria in Puglia, circondata da fichi d’India sotto il sole caldo del sud Italia.

Non va però dimenticato anche l’Invisible Cotton, la nuova linea in 100% cotone impalpabile, leggero e soffice. Tre i pezzi tra i quali scegliere, ciascuno disponibile in sei colori, ideali per essere utilizzati da soli o in sovrapposizione. Ci sono la canotta, must della collezione da indossare come una seconda pelle, la t-shirt a maniche lunghe della stessa linea con uno scollo molto ampio e un cardigan scaldacuore col quale giocare per creare diversi look.


Fin dalla sua fondazione intimissimi si è distinto non solo per la qualità e la bellezza dei propri capi, ma anche per il profondo controllo della filiera produttiva. Il 94% degli articoli presenti nei negozi intimissimi, infatti, è prodotto in fabbriche di proprietà in Italia e all’estero. Questa decisione consente la gestione coordinata della produzione con le altre fasi della filiera, la dedizione totale alle esigenze del brand e l’eliminazione degli intermediari. 

Per far vivere a bambini e ragazzi affetti da tumori e leucemia una giornata all’insegna della leggerezza, manilagrace, in collaborazione con Abeo e Hellas Verona Foundation, prende parte all’Abeo fashion Show, evento nato per coniugare il mondo della moda e dello sport con quello della solidarietà.

 

Lo show si è tenuto il 17 maggio a Verona, presso il Circolo Tennis Scaligero e durante l’evento bambine e ragazze hanno sfilato in passerella, accompagnate da chi le ha seguite durante il loro percorso di cura (il Primario di Oncoematologia Pediatrica, il Dottor Simone Cesaro, i medici, gli infermieri e i volontari ABEO), indossando capi della collezione Primavera Estate 22 manilagrace, facendole sentire libere e fiere di sé stesse, come le donne che da sempre ispirano il marchio. I bambini hanno invece indossato le divise dell’Hellas Verona, che ha contribuito al progetto, facendo salire in passerella anche alcuni calciatori del team come Ivan Ilić, Davide Faraoni, Antonin Baràk e Adrien Tameze, vincitore anche del premio Cuore Gialloblù.

In abiti manilagrace anche la conduttrice televisiva e speaker radiofonica Cheyenne, nota voce di radio 102.5, che ha guidato tutta la serata.

 

Testimonial d’eccezione anche l’ex campionessa di tennis e allenatrice francescaschiavone, vincitrice del Roland Garros nel 2010 ma anche della sua personale battaglia contro la malattia.

Presenti, oltre al vice presidente ABEO Alberto Bagnani, la vincitrice dell’undicesima stagione di Masterchef Tracy Eboigbodin, l’attore e regista veronese Solimano Pontarollo e la mascotte di Gardaland Prezzemolo.

 

Per l’occasione Elisabet, licenziatario della collezione calzature bambina e a Gruppo Casillo, licenziatario della collezione abbigliamento bambina, che hanno donato outfit e accessori per la sfilata e confermano il loro impegno sociale insieme a manilagrace, Abeo e Hellas Verona Foundation.

Sloggi, brand pioniere del comfort, presenta la nuova collezione Shore per l'estate 2022, la linea beachwear per tutte le donne, realizzata prevalentemente con tessuti riciclati. Il perfetto connubio tra stile, funzionalità e rispetto per il pianetta; grazie al tessuto ad asciugatura rapida, alle finiture morbide e invisibili, alla protezione UPF 50 e alla tecnologia innovativa resistente al cloro, la collezione Shore è l'alleato perfetto per l'estate.

La linea, composta da confortevoli modelli mix&match, è adatta a tutte le esigenze; opzioni classiche a tinta unita e shape essenziali per un look minimal e splendide stampe tropical per chi ama osare. I modelli, Dottyback, Blue Acara, Fancy Guppy, Flower Horn, Tropical Gar e Candy Basslet, prendono il nome dai colorati pesci tropicali e la palette di colori, decisa, grintosa e femminile, presenta nuance per tutti i gusti.

A completare la collezione è l'indispensabile Moorish Idol, il versatile pareo che può essere indossato anche come abito o come leggero telo mare. Ma non è finita! Anche per l'uomo, #sloggi ha lanciato una vasta gamma di costumi.

Sea Goldie è tutto ciò che si può amare nel beachwear maschile; classico, comfy e con le cuciture impercettibili, è disponibile nelle versioni slip, boxer, boy short e hipster, nei classici colori blu e giallo. Per un look più fresh e divertente, invece, il brand propone Spiny Puffer, il modello con l'irrinunciabile stampa con i polpi e i motivi navy e neri.

Gandhara, brand di costumi uomo e bambino interamente made in Italy, inaugura il suo primo pop-up store a #Milano. Precisamente in Corso Garibaldi 34, nel cuore dello shopping meneghino, dal 2 al 15 maggio.

40 mq in cui si potranno ammirare le nuovissime creazioni del brand che dopo i costumi presenterà anche le tees e l’underwear, prodotti di eccellenza, pura espressione dell’abilità e della maestria italiane nel dar vita a capi in grado di emozionare. 

Le stampe dei costumi sono ispirate alle arti decorative create dall’uomo in luoghi ed epoche diverse. La SS22, in particolare, si ispira ai fregi decorativi di Andrea Palladio, genio architettonico del ‘500. 

Le fantasie rivivono così nei modelli del brand, su costumi rifiniti a mano e numerati. Nylon e poliestere, fondamentali per la realizzazione dei costumi da mare, sono provenienti dal riciclo e dalla rigenerazione, così da contribuire all’upcycling fondamentale in un’ottica di sostenibilità.

Ogni fase della lavorazione dei costumi avviene nel nostro paese: dalla stampa dei tessuti, alla confezione, dalla realizzazione degli accessori al packaging ecosostenibile. 

Gandhara è un simbolo di unione, di felice commistione tra abilità e stili differenti: nello specifico, quello di creare in Italia capi che s’ispirano a capolavori artistici provenienti da terre lontane e vicine.

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