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Al via la seconda edizione del torneo Polo for the Cure a favore di Komen Italia che si terrà nella splendida cornice dell’Acquedotto Romano Polo Club dal 28 giugno al 2 luglio. La location che ospiterà l’iniziativa nasce grazie allo spirito imprenditoriale di Marco e Massimiliano Elser che hanno rilevato e trasformato un’azienda agricola di 80 ettari semi abbandonata in un meraviglioso circolo di Polo ad impatto zero, all’insegna del rispetto per la natura e della filosofia bio. Il circolo offre lezioni di Polo a chi volesse avvicinarsi a questo sport. I lavori di restauro hanno portato a nuova luce un acquedotto alessandrino del III sec. (da cui il nome del circolo) che si staglia maestoso lungo il viale che percorre la tenuta, resa ancora più bella dagli oltre 2000 alberi. Una cornice unica che rende imperdibile questa manifestazione di solidarietà.  
Un torneo charity interamente al femminile con giocatrici internazionali di altissimo livello che il 27 giugno sfileranno nel cuore di Roma in sella ai loro cavalli, da Piazza del Popolo a Largo Goldoni, grazie alla collaborazione con l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. 
Il torneo è aperto a tutti. Le partite inizieranno il 28 giugno e proseguiranno fino al 2 luglio, data in cui si terranno le finali e il grande evento a favore di Komen Italia, associazione impegnata nella promozione della prevenzione del tumore del seno e nella realizzazione di progetti per la tutela della salute femminile. Per partecipare è richiesta una donazione minima di 30 Euro. https://www.americanclubrome.org/events-1/american-independence-day-celebration-polo-for-the-cure-1
 
Oltre alla manifestazione sportiva, avranno luogo numerose attività collaterali e spettacoli tra cui l’esibizione dei Marines (con la presentazione della “Colour Guard” per la celebrazione dell’Indipendence Day), dei carabinieri a cavallo ed uno show aereo acrobatico. Per finire un suggestivo spettacolo pirotecnico al tramonto. Tra gli ospiti sono attesi numerosi ambasciatori, molti rappresentanti della comunità statunitense in Italia, donne in rosa (accomunate dall’esperienza del tumore del seno).
Lo scorso anno il ricavato del Polo for the Cure è stato di 36.000 euro che hanno concorso all’acquisto di un mammografo. L’obiettivo della seconda edizione è quello di raccogliere fondi per finanziare il programma di "attività fisica adattata” (AFA) presso il Centro di Terapie Integrate di Komen Italia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Il legame tra sport, salute e solidarietà è da sempre l’elemento distintivo dell’attività di Komen Italia impegnata, anche attraverso la Race for the Cure, la più importante manifestazione al mondo per la lotta ai tumori del seno, a diffondere la cultura dei corretti stili di vita.
A sostegno della manifestazione ci saranno importanti realtà pubbliche e private tra cui: l’Assessorato allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda di Roma Capitale, rappresentato dall’Assessore Alessandro Onorato, FISE, la Federazione Italiana Sport Equestri, rappresentata dal Presidente Marco Di Paola e dal Responsabile Dipartimento Polo Alessandro Giachetti.
Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda di Roma Capitale: “La prevenzione non può essere un lusso ma deve essere una concreta possibilità a disposizione di tutte. Lo sport è il veicolo più efficace per sensibilizzare le persone alla cura del proprio corpo. Complimenti alla Komen Italia, Marco Elser, Roma Polo Club e alla Fise per quest’iniziativa che abbiamo voluto portare in una location importante come Via del Corso per far vivere l’evento anche nel centro della città, garantendo maggiore visibilità”. 
 
Presidente Marco Di Paola: “Il cavallo atleta consente di condividere momenti di sport e agonismo ai massimi livelli. Non dobbiamo dimenticarci, però, che il cavallo oltre a un compagno di vita può essere in qualsiasi circostanza un vero e proprio terapeuta. Per questo dobbiamo essere felici se gli sport equestri fanno da volano a progetti sociali come “Polo for the Cure”. Si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione che vede non solo il cavallo ma anche la donna al centro dell’attenzione in uno sport che registra il 70% di donne tra i tesserati alla FISE e in cui uomini e donne competono nelle stesse categorie”.  
Violante Guidotti Bentivoglio, CEO di Komen Italia: “Ringrazio Marco e Flaminia Elser per aver organizzato la seconda edizione del Polo for the Cure. L’anno scorso è stato un grande successo e sono certa che anche quest’anno tantissime persone sosterranno questa bellissima manifestazione tutta al femminile. Con i fondi raccolti Komen Italia si impegnerà a finanziare il programma di "attività fisica adattata” (AFA) presso il Centro di Terapie Integrate del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, che consiste in una pratica motoria strutturata, articolata in programmi di esercizio fisico con tipologia e intensità regolate in base alle condizioni cliniche funzionali del paziente. Diversi studi hanno dimostrato che in pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico per tumore, un programma di “preabilitazione” da svolgere qualche settimana prima con costanza riduce il tempo necessario al recupero, migliora i risultati funzionali, psicologici ed oncologici. Si tratta di un programma “prehab” integrato che prevede camminate veloci o jogging, allenamenti specifici per muscoli e articolazioni, raccomandazioni alimentari, sostegno psicologico per ridurre lo stress ed incoraggiare l’astensione da fumo e alcol, monitoraggio della qualità del sonno.
Il Centro Komen Italia presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS è un centro di eccellenza per integrare le cure oncologiche tradizionali con terapie scientificamente validate, utili a dare risposte ai bisogni meno ascoltati delle pazienti con l’obiettivo di praticare una medicina centrata sulla persona e non sulla malattia, con piani terapeutici personalizzati che rispondano ai bisogni meno ascoltati delle pazienti, aiutandole così ad assumere un ruolo più attivo nel processo di guarigione”.
Media partner della manifestazione Radio Globo ed EQU TV che racconteranno tutte le fasi del torneo. 
 

“Credo che l’operazione che ha fatto il Teatro Goldoni di Livorno con la nascita della sua orchestra sia di esempio a livello nazionale tra i Teatri di Tradizione ed in particolare lo conferma il riconoscimento che ha avuto dal Ministero della Cultura con il massimo dei punteggi per le nuove istanze e per la capacità che ha di fare programmazione trasversale rispetto ad una dimensione di collaborazione nazionale. Un’Orchestra giovane che si è subito imposta in Italia: complimenti!”. Con queste parole l’on. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera ha voluto omaggiare l’Orchestra del Teatro Goldoni, che ha presentato a Roma presso la Camera dei Deputati a Montecitorio, la nuova Stagione 2023/2024.  

“E’ sicuramente un motivo di orgoglio per il Teatro di Livorno essere riuscito a creare un’orchestra in pieno lockdown – ha sottolineato il Direttore della Fondazione Goldoni Mario Menicagli – e vederla rapidamente crescere dal suo primo concerto a porte chiuse ed in diretta streaming televisiva il 10 aprile 2021 in occasione del trentennale della tragedia del Moby Prince ed in due anni divenire punto di riferimento per le nostre stagioni liriche e sinfoniche; una sfida che abbiamo raccolto consapevoli come forte fosse il desiderio di ritrovarsi, di fare musica, fino a riuscire a portare l’attività concertistica da Livorno in Italia”. Sfida lanciata, quindi, e con il ritorno del pubblico in sala si sono potute svolgere due stagioni sinfoniche che hanno ripagato gli sforzi fatti: solo a Livorno oltre 4.700 spettatori complessivi per la prima con 10 concerti e sold out a cui si aggiungono le oltre 8.400 presenze per quella appena conclusa per 15 concerti (3 in doppia data) in 18 serate complessive (nel dato sono inclusi i due concerti con l’Orchestra della Toscana).  

L’Orchestra del Goldoni è gestita da Opera Music Management, il cui General manager Luciano Corona ha ricordato come le risorse utilizzate siano al 90% provenienti da privati (sponsor, vendita concerti, ecc.) e dal 10% pubbliche: “I numeri dello scorso anno (62 concerti realizzati, partecipazione a 5 produzioni liriche, 8 regioni italiane palcoscenico dei nostri concerti) sono solo il preambolo necessario a quello che la stagione 23/24 sarà pronta ad offrire. La grande capacità organizzativa, l’elevata qualità artistica, l’ottima gestione economica, la diffusione capillare su territorio nazionale, la partecipazione a progetti finanziati dalla UE, l’assunzione di centinaia di professori d’orchestra e la partecipazione a Festival internazionali – ha proseguito Corona – ci ha consentito di ottenere un grande riconoscimento da parte del Ministero dei Beni Culturali nell’ambito dei finanziamenti del Fondo unico dello spettacolo, con il punteggio più elevato tra tutti i soggetti finanziati dall’art. 23 (nuove istanze) e perciò di raddoppiare il contributo previsto per la nostra Orchestra”.  

La collaborazione con Music Room, che si concretizza anche per il prossimo anno con il Festival internazionale Accordi Musicali, consente inoltre all’Orchestra di prender parte ad un progetto Europeo di ampio respiro culturale e di avere come ospiti direttori e solisti di fama internazionale. Grande attenzione ai programmi della prossima stagione che saranno caratterizzati da importanti celebrazioni come il 150° anniversario della nascita di Sergey Rachmaninov e una intera rassegna dedicata ai 130 anni dalla scomparsa di Piotr Ilic Tchaikovsky; un’attenzione anche a compositori contemporanei come Alexey Shor di cui saranno proposte opere nel Festival autunnale che vedrà impegnati 49 musicisti stabili per il teatro per 4 mesi. Il concerto inaugurale della stagione autunnale a Livorno sarà con la Sinfonia IX di Beethoven e 140 artisti sul palco e proseguirà con 20 serate complessive, oltre alla ripresa dei concerti in altre città e regioni.  

Di particolare importanza anche la presenza di due laboratori orchestrali:“Opera Laboratori e Sillabe – ha affermato ha affermato Giulia Perni responsabile editoriale in rappresentanza per l’occasione anche di Opera – credono e mantengono il proprio impegno a sostegno della valorizzazione del patrimonio musicale e dei giovani, convinti come siamo che ci siano importanti margini di crescita sia a livello locale che nazionale”.  

Il gaming come apprendimento, laboratorio per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Se ne è parlato nel corso della seconda giornata di lavori al Festival Nazionale delle Università.
 
Si tratta di quelle tecnologie che permettono l’incontro tra il mondo fisico e virtuale, creando nuovi modelli di interazione e nuovi modi di creare valore, con interessanti opportunità in svariati settori e ambiti. 
 
Il termine realtà estesa è sempre più utilizzato anche grazie agli sviluppi del metaverso. Ma come verrà utilizzata dalle aziende questa innovativa tecnologia? E in quali settori avrà maggiore impatto?
 
Maurizio Quintavalle (Direttore marketing Mkers) ha dichiarato: «Il gaming ha sempre rappresentato un campo di prova per le tecnologie avanzate e sarà così anche per l’intelligenza artificiale, che potrebbe essere uno strumento di grande evoluzione per il mondo dei videogiochi. È bene però ricordare che l’intelligenza artificiale è già presente da sempre dentro il mondo gaming. In futuro si evolverà ancora di più, andando a dare consapevolezza ai personaggi dei games per interagire in maniera totale con il videogiocatore, con esperienze ancora più immersive».
 
Dal gaming, al training, alla medicina, fino alla manifattura: la realtà estesa permette di creare un’esperienza immersiva, con vantaggi per business e singoli utenti.
Marco Accordi Rickards (Fondatore e Direttore della Fondazione VIGAMUS – Video Game Museum), a tal proposito, ha detto: «Il gaming e tutte le altre frontiere tecnologiche, creano opportunità di immersione enormi. L’immersività di questi ambienti virtuali è un nuovo territorio da esplorare. Non siamo in grado, in questo momento, di capire dove ci potrà portare, ma sicuramente scopriremo nuove opportunità per le nuove generazioni, anche a livello occupazionale».
 

l rapporto tra clienti e istituti finanziari è destinato a cambiare ancor più radicalmente di quanto non sia accaduto finora. La tecnologia potrebbe, paradossalmente, rendere questo rapporto più inclusivo e personalizzato. Di questo si è parlato nel “Intelligenza Artificiale e professioni della finanza”, tenutosi nel corso della seconda edizione del Festival Nazionale delle Università.
 
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale e machine learning tenderanno a sostituire l’attività umana in quelle operazioni per così dire ripetitive e/o ridondanti e a basso valore aggiunto, per dare all’uomo spazio di focalizzarsi su attività a maggior valore di analisi con trasformazioni significative sui servizi di consulenza e gestione finanziaria.
 
Per il Sen. Nicola Rossi (Economista e Professore, già Presidente Istituto Bruno Leoni) «le innovazioni che derivano dall’intelligenza artificiale esistono già in campo finanziario, ma riguardano, per ora, attività di carattere routinario e documentale. Bisognerà vedere se, in futuro, potranno arrivare a varcare il territorio del rapporto banca/cliente o se potranno dare indicazioni sulle azioni da compiere con valutazioni prospettiche. Questo è un confine delicato, che le autorità di regolamentazione si troveranno a individuare nel momento in cui saranno chiamate a dare una regolazione per queste nuove tecnologie».
 
«Le opportunità molteplici derivanti dall’intelligenza artificiale – secondo Ubaldo Livolsi (Presidente Livolsi&Partner) – sono molteplici. Si possono fare scelte molto più oculate, arrivando anche a disimpegnare l’intermediazione per chi vuole investire. Bisogna, quindi, puntare sull’intelligenza artificiale, che porterà un progresso anche nella finanza. Potremmo avere, selezionando bene gli studi, degli enormi benefici».
 

“Un grande successo sia in termini di presenze sia per il valore delle testimonianze che tante autorevoli figure hanno voluto portare su un tema attualissimo e dibattuto come quello dell’intelligenza artificiale”. Il direttore operativo dell’Università degli Studi Link, Antonio Tofanelli, fa un bilancio molto incoraggiante della prima giornata della seconda edizione del Festival Nazionale delle Università, in programma fino al 19 maggio 2023, che ha visto intervenire, tra gli altri, il garante per la Privacy, Pasquale Stanzione, e il presidente della Crui, Salvatore Cuzzocrea.

Il titolo dell’evento è “Uomini e macchine intelligenti” e l’obiettivo è analizzare la simbiosi e le relazioni che si possono innescare tra intelligenza artificiale, lavoro e competenze, cercando di approfondire rischi e opportunità di questa nuova rivoluzione tecnologica e sociale. “Il cambiamento - spiega Tofanelli - è l’estensione del nostro pensiero e delle nostre capacità, da governare e non da subire. Può essere una grande opportunità per nuove occupazioni, grazie a una nuova formazione plurale e trasversale, contaminata nei diversi saperi e impegnata in comuni ambiti di ricerca”.

E in questo senso finalmente gli Atenei hanno deciso di fare squadra: “Le Università escono fuori dal concetto di lotta tra antagonisti che non si parlano e si lanciano nell'interesse condiviso del giusto impatto sociale per la crescita dei territori. I luoghi del pensare e del tradurre in pratica professionalizzante collaborano finalmente nella sana competizione tra giganti della cultura perché ponendola nobilmente al primo posto per il bene delle generazioni e delle nuove generazioni sia coralmente riconosciuta come il bene prezioso che è a vantaggio delle popolazioni. Il progresso poi sarà sempre proporzionale a quanto la persona viene messa al centro e saranno le persone ad indicare alle macchine cosa fare senza correre rischi per l'essere umano”.

Dati e intelligenza artificiale sono essenziali per la futura medicina personalizzata e per la diagnostica medica. Di questo si è parlato nella giornata iniziale del secondo Festival Nazionale delle Università, in corso all'Università degli Studi LINK di Roma.
 
Ciò che non è evidente per il singolo medico umano, può diventarlo con l’utilizzo di grandi quantità di dati e di tecniche di intelligenza artificiale. Ciò potrebbe significare potenzialità enormi dal punto di vista della precisione diagnostica, dell’appropriatezza terapeutica e della riduzione dei costi del sistema sanitario.
Per Andrea Bairati (Presidente Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) «avere a disposizione un’enorme mole di dati, significa mettere al servizio del medico una casistica enorme, che rende l’appropriatezza della diagnostica molto più efficace. Oggi, in più, siamo in grado di integrare dati medici di base, dati genetici, dati alimentari e contesto ambientale in cui vivono i pazienti. Così facendo, il medico può avere enormi masse di informazioni in più, rendendo più efficace la lettura degli stessi».
 
L’Intelligenza artificiale rappresenta un potente strumento al servizio della sanità e delle professioni mediche: dalla diagnostica, alla chirurgia e sono destinate a crescere. Claudio Zanon (Direttore scientifico di Motore Sanità) ha dichiarato: «Le applicazioni dell’intelligenza artificiale in campo medico sono numerosissime. Arriveremo a determinare patologie grazie all’analisi della variazione genetica, ipotizzando un farmaco ad hoc. Dal punto di vista diagnostico, invece, ci sono software che sono precisi quanto i radiologi, se non di più. La robotica, in campo chirurgico, potrebbe sostituire la figura umana, che dovrebbe solo sovraintendere all’operazione. Potremo, inoltre, capire le future malattie e prevenirle. Le applicazioni possibili sono tante e il tempo per metterle in atto non è così lontano come si crede. Il futuro, per questo, deve prevedere una stretta collaborazione tra uomo e intelligenza artificiale».
 
Nato come appuntamento annuale dedicato agli Atenei italiani, il Festival vuole essere un’occasione di confronto tra Università, giovani e imprese finalizzato alla crescita economica e lo sviluppo culturale del nostro Paese, in linea con gli obiettivi del PNRR e l’Agenda ONU 2030.