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Tiffany & Co. ha ricreato una celebre collana anni ’30, con un diamante da 80 carati. La maison di Alta Gioielleria, infatti, ha annunciato l’acquisizione di una straordinaria gemma dal taglio ovale. Da qui nascerà una meravigliosa collana con acquamarina, che era stata presentata per la prima volta nel corso dell'Esposizione Universale del 1939. Battendo ogni record, è già classificato come il gioiello più costoso mai realizzato.

Il modello originale, con pietra azzurra centrale e diamanti dai tagli inconsueti, verrà rinnovato tramite l'incastonatura del nuovo diamante: una rarità con grado di purezza IF, colore D, proveniente dal Botswana. L'incredibile monile tornerà ad affacciarsi agli occhi del mondo nel 2022, celebrando l’importante riapertura del flagship store Tiffany di Fifth Avenue dopo la ristrutturazione. Battendo ogni record, è già classificato come il gioiello più costoso mai realizzato.

Creata dal centro stile di Arlix, Unica è un mezzo raffinato ed elegante i cui limiti si sono spinti oltre la linea di confine, aprendo di fatto una nuovo concetto di mobilità.  

Unica è stata sviluppata intorno ad una monoscocca in carbonio rinforzato e componenti in ergal – tutti materiali hi-tech che conferiscono al mezzo resistenza e leggerezza – ed è equipaggiata con sistemi tecnologici mai impiegati prima, come il sistema meccatronico di regolazione automatizzata della sella che consente di regolare dinamicamente l'asseto di guida durante la marcia, grazie al quale la postura risulta essere sempre quella adeguata ad ogni situazione con grande beneficio del confort e della sicurezza.

Il motore si trova in posizione centrale per un perfetto bilanciamento dei pesi ed è dotato di sensori di coppia per una risposta progressiva in relazione alla pressione muscolare. Le motorizzazioni, ovviamente, cambiano in relazione alla normativa paese in cui verrà impiegata, variando da 250w a 1000w con velocità compresa tra i 25 e 45kmh.
Il sistema frenante (firmato Formula) è di derivazione motociclistico, oltre ad essere di tipo idraulico con pompe coassiali e dischi da 200mm.

La grande batteria da 2500w dispone di un sistema di gestione BMS (Battery Management System) ed il tutto è inserito in un guscio ermetico in alluminio che consente di mantenere isolati tutti i componenti ad alta tensione e garantire la sicurezza del veicolo da rischi accidentali. Il pacco batterie, alloggiato all'interno del telaio, è un dotato di sensori e dispositivi elettronici che forniscono un sistema di monitoraggio completo della batteria stessa.

 

Il Dashboard delle iperbike Arlix sono costituiti da un display touch screen  a colori con matrice attiva  ed  alta visibilità. Questo sistema consente di supportare con grande flessibilità il flusso di informazioni e l'interattività con il veicolo.
Sono presenti menu di configurazione e di diagnostica utente di facile comprensione ed è inoltre possibile monitorare  tutte le funzioni nelle  fasi di utilizzo del veicolo (carica, guida, stand-by, sella ecc.)

Unica monta un cambio automatico a variazione continua con rapporto 3,8 ed integrato nel mozzo, è stato scelto il modello Enviolo CP ad alta performance. Tale sistema consente di pedalare sempre con la giusta cadenza in relazione alle condizioni di percorso senza dover azionare alcun dispositivo. La semplicità d'uso, inoltre, rende sempre confortevole e più sicura la guida.

 

Il mezzo è anche ricco di tante chicche tecniche e molto utili, come il bloccasterzo integrato all'interno del telaio di derivazione motociclistica, il portapacchi anteriore a scomparsa, dei vani interni per l'alloggiamento di oggetti e del carica batteria che potrà essere portato sempre a bordo per qualsiasi evenienza, un paraspruzzi posteriore, un faro anteriore con luce anabbagliante e di profondità e specchietti omologati per una guida sicura.

Unica è realizzata artigianalmente con una tiratura limitata, secondo le specifiche del committente. È possibile la personalizzazione delle verniciatura, dei rivestimenti e di alcuni componenti tecnici, in oltre è possibile vestire il mezzo con raffinate borse in pelle disegnate in esclusiva e su misura per Arlix.

Che siano persiani, in pelle, di tendenza o classici, i tappeti rivestono un ruolo importante all’interno dell’arredamento di una casa. Tale oggetto, infatti, può impreziosire e dare un tocco in più ad ogni ambiente della casa e, per questo, è giusto che ogni vano della nostra abitazione ne abbiamo uno ad hoc.

Questo è lo stile dei tappeti Désirée: personalizzano l’ambiente, rendono definendo con maggior precisione gli spazi abitativi. La morbidezza dei tessuti, le varie lavorazioni e le rifiniture si percepiscono immediatamente al tatto, facendo da apripista al profumo, inconfondibile, dei tessuti naturali.

La proposta di Désirée consta di tre diverse tipologie. Tasman (taftato e lavorato a mano) si presenta interamente con lana naturale, con sottofondo in lattice naturale, antibatterico e anallergico.
Il modello Baobab, con un chiaro richiamo al mondo vegetale, è realizzato per metà in lino e per metà in lana Nuova Zelanda, comprendendo un sottofondo in lattice naturale.
Gesto Controllato, prodotto in pura lana Nuova Zelanda con la tecnica dell’handtufting, si distingue dal resto della gamma per la presenza di alcuni tocchi del noto artista veneto Pope che regalano uno stile sobrio ed elegante.

L’universo produttivo e progettuale di Iron Sistemi è guidato da un nuovo interesse di sviluppo internazionale, dalla voglia di dar vita ad un progetto versatile e innovativo che unisce con equilibrio il linguaggio tecnico-industriale a quello del design moderno. Iron Sistemi è custode di un made in Italy e di un alto know-how industriale: le abilità progettuali e di funzionalità che da sempre sono i tratti distintivi dell’azienda, hanno creato le condizioni per puntare i riflettori su un prodotto creativo, capace di proporsi oggi al mercato internazionale attraverso una collezione di piscine fuori terra ad altissima innovazione tecnologica ed estetica.

Un progetto all’interno del quale l’elemento di arredo si carica di forza espressiva, attraverso l’interazione con l’ambiente circostante, e si concretizza nella realizzazione di un’intera collezione di piscine, non interrate, ispirata al benessere, al comfort e alla sostenibilità, senza rinunciare all’estetica: SpatiumPiscine. L’elevata qualità, la modularità in larghezza e profondità e l’ampia gamma di finiture in cui verrà proposta la nuova collezione, consentirà a SpatiumPiscine di risultare un complemento d’arredo perfetto all’interno di contesti e destinazioni d’uso differenti: dagli spazi abitativi ai progetti Contract.

Grazie ad un approccio focalizzato sulle dinamiche dei mercati, sui comportamenti dei consumatori, sulle opportunità offerte dalla distribuzione e attraverso una dialettica progressiva e innovativa tra materiali, processi di produzione più ecologici e sistema distributivo, SpatiumPiscine fa delle 3 “S” il proprio punto di forza. La nuova collezione fa dialogare in & out, luce e penombra accendendo una seducente esperienza multisensoriale che punta sulla perfetta fusione con l’ambiente circostante.

Il font scelto per il logo è stato disegnato in esclusiva da Antonio Cavedoni, colui che ha istituito con Steve Jobs l’ufficio TYPO DESIGN & FONT ENGINEER di Apple in California. In prima persona ha realizzato tutti i caratteri dei Mac e dell’IPhone, concedendo per questo progetto, l’utilizzo e i diritti del font in via esclusiva e attualmente inedita.

La luce che inonda ogni locale, dalla cabina armatoriale allo studio medico di bordo, per ridefinire il concetto di piacere di vivere il mare. E’ questa l’essenza del nuovo giga yacht ibrido Benetti, FB272 M/Y “Luminosity“, un palazzo di vetro in movimento, che regala una vista impareggiabile e sempre diversa a seconda del panorama circostante.

Lo spettacolare design degli esterni del giga yacht è opera della collaborazione tra Zaniz Jakubowski, Andrew Langton e Giorgio M. Cassetta, mentre gli interni sono interamente a firma di Zaniz Jakubowski. Realizzato con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, Luminosity è lungo 107,6 metri e largo 17. E’ il secondo dei tre giga yacht di oltre 100 metri di lunghezza a essere stato costruito durante la “Benetti Giga Season”.

Avvolta da oltre 800 metri quadrati di vetrate che circondano il Main Deck, “Luminosity” è diventata per Benetti una barca da record. Le finestrature, alte 3 metri, sono completamente ininterrotte e danno allo yacht la sensazione di essere sospeso sul mare. La prua diritta garantisce brillanti credenziali in termini di tenuta del mare e un’ampia area del ponte di prua offre agli ospiti un avvincente punto di osservazione per godere della navigazione e rilassarsi.

Luxury is a term that can be difficult to define, and its interpretation is certainly dictated by individual perspectives. One person’s trash can indeed be another person’s treasure.
 
It’s highly personal, and luxury doesn’t even need to be something entirely tangible, with an assigned monetary value. Consider how time has become so precious for people in the frenetic pace of the 21st century, whether it be personal admin time or time with friends and family.

 

Il Natale è alle porte e Casa Missoni con il suo stile inspirato all’arte e alla natura ci proietta in un’ambiente con toni primari e complementari, profondi e accesi che si condensano e si dileguano in caleidoscopiche righe, effetti patchwork, fiammati e intarsi di geometrie. 
                                                                                                           
                                                                                                    
                                                                                          
 
Nel Natale di Casa Missoni troviamo ambienti volutamente naturali e rustici. I mimetismi e gli effetti di superficie si adagiano con discrezione, si dissimulano tra legna e pietre. Colori ispirati a cortecce, licheni, pigne, radici. Cenni di ombrosità e tocchi di ruggine e giallo resina. Il disciplinato tessuto a righe regimental. L’intercalare su fondo carbone di bianche losanghe. Velluti come muschi si addensano in motivi foresta.
 
 
 
                                                                                                                     
                                                                                                                          
 
 
Pochi arredi e forte identità per preservare un’atmosfera pura e coinvolgente. Anche la poltrona con rivestimento in tessuto materico e braccioli incurvati in noce è ideale per una coreografia di sofisticata semplicità. Tra gli arredi ispirati al Natale di Casa Missoni troviamo sedute, tessuti e appoggi che renderanno la nostra casa unica. 
 

Francesco Algeri è un fotografo siciliano, classe ’82. Si ritiene prima di tutto un ‘fotografo di strada’: ergo possiamo solamente immaginare quanto questa quarantena potesse pesare su di lui e la sua creatività. Invece ha creato ‘Screenshot Portrait’: un progetto e una pagina Instagram per costruire, scatto dopo scatto, un racconto fotografico dell’Italia in quarantena al tempo delle videocall. Utilizzando semplicemente una chiamata su whatsapp Francesco è riuscito a catturare il bello in ogni partecipante e, forse più importante, la tanto ‘abusata’ resilienza che è in ciascuno di noi, ancor di più ai tempi del covid19.  

 

Come e quando è nata la tua passione per la fotografia?

Non ricordo un preciso momento in cui è scattata dentro di me questa passione, sicuramente però la musica e la fotografia ricoprono un ruolo importante nella mia vita. Da piccolo ero il bimbo con la macchinetta fotografica durante le riunioni di famiglia, le feste, perché mio padre era un appassionato di tecnologia e comprava fotocamere e cineprese, mio nonno idem, anche se none erano dei fotografi o degli esperti, diciamo.

C'è qualche fotografo cui ti ispiri maggiormente?

È come chiedere se vuoi più bene a mamma o a papà. Forse la fotografia di stampo statunitense mi ha sicuramente influenzato, mi riferisco a fotografi come Alex Webb, Bruce Gilden, sicuramente David Alan Harvey, o anche europei trapiantati negli Stati Uniti come Harry Gruyaert. Sono ossessionato dalla fotografia a colori.

Com'è nata l'idea di Screenshot portrait?

‘Screenshot Portrait’ è semplicemente un modo per evadere dall’idea e dalla paura di non tornare a fotografare più l’umanità che mi circonda. Ed ecco l’esigenza di trasformare una semplice video call in un momento di condivisione reale, facendo in più ciò che amo fare di solito: fotografare.

Come si svolge uno 'shooting' utilizzando una chiamata Whatsapp? Ci racconti come realizzi il tuo progetto?

Sono foto ambientate, quindi serve una stanza luminosa (interna o esterna) con uno sfondo uniforme o caratteristico, che servirà per il mood della foto. Quando chiamo decidiamo dove sistemare lo smartphone e proviamo a scattare. Per la foto usiamo sempre la fotocamera posteriore del telefono, non quella dello schermo, per intenderci, per aumentare il più possibile la qualità. La chiamata avviene su Whatsapp. Sono foto con le quali desidero raccontare questa quarantena in casa e proviamo sempre a metterci dentro un sentimento, una caratteristica, un gesto, un oggetto, una situazione. La foto la costruiamo insieme partendo da quello che il soggetto vuole mostrare, non esistono in questo caso foto "giuste" o "sbagliate".

Quanto sta incidendo secondo te questa quarantena soprattutto sui 'creativi'?

Non sta incidendo nell’atto creativo in sé, un creativo rimane tale anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. Sicuramente, però, la realtà dei fatti è che per quanto tu possa essere “creativo” la salute viene sempre al primo posto: per essere creativi è necessario avere la mente sgombra da paure e pensieri. Credo che questa situazione sia inedita per la nostra società così come la conosciamo e che, secondo me, è destinata a cambiare.

Qual è il messaggio che vorresti mandare attraverso questo tuo progetto fotografico?

L'idea è quella di sbirciare nelle vostre case e mettere in evidenza, fermare, quell'arte che tutti in qualche modo ci portiamo dietro e dentro. In questa quarantena volevo e vorrei regalare dei momenti di spensieratezza a chi mi dedicherà un po’ del suo tempo.

Selva ME showcased the latest pieces from Salone de Milano. As the city celebrated all things design, Philipp Selva, an international Italian designer unveiled Italian culture inspired timeless pieces by Aldo Cibic, Francesco Lucchese, and Toshiyuki Kita. The event held last week at their Sheikh Zayed Road showroom was attended by leading interior designers. Philipp doesn’t believe in following the crowd and has a desire for unique pieces which is demonstrated through the product line he collaborates on with leading designers. The three iconic items introduced during the event showcase.

Creata dal centro stile di Arlix, Unica è un mezzo raffinato ed elegante i cui limiti si sono spinti oltre la linea di confine, aprendo di fatto una nuovo concetto di mobilità. 
Agostino Ecora (di Arlix) è intervenuto ai microfoni di Luxury Agency News per raccontarci dove e come nasce l’idea dell’iperbike UNICA e di Arlix.

 

Che cos'è Arlix?

Arlix è un marchio di moto ibride ad alta tecnologia.
E' una azienda innovativa nata dalla grande passione e dalla esperienza dei suoi fondatori, da sempre impegnata nell'attività di ricerca e sviluppo e di nuove soluzione tecniche legate alla mobilità ecosostenibile.
I mezzi prodotti da Arlix sono interamente progettati nel proprio centro stile e costruiti artigianalmente in Italia, i materiali e i componenti di alta qualità fanno dei mezzi dei veri prodotti di eccellenza.
I veicoli prodotti sono espressione di una nuova concezione di mobilità, realizzati con soluzioni tecniche uniche e innovative offrono un standard superiore in termini di confort, sicurezza e autonomia, offrendo sensazioni di guida mai provate prima.
Ma Arlix è anche uno stile di vita, la ricercatezza nell'uso dei materiali, l'esclusività del suo design e la cura nella realizzazione, collocano questi veicoli su una fascia di alta gamma, destinata ad un pubblico esigente che ama distinguersi.

Com'è nata l'idea di questo mezzo?

Il progetto arlix nasce circa 7 anni fa quando i suoi fondatori animati da grande passione hanno deciso di convogliare le proprie esperienze sulla costruzione di in mezzo a due ruote.
L'idea è stata  quella di creare un mezzo fuori standard che possa esprimere un concetto nuovo di mobilità, ma anche un mezzo che possa emozionare, e su questi obiettivi che  è stato avviato un lungo lavoro di progettazione finalizzato a creare un design elegante esclusivo capace di esprimere concetti di leggerezza e forza, abbinato a soluzioni tecniche mai viste prima.
Il risultato è sotto i vostri occhi, l' UNICA di arlix non è una e-bike non è una moto, ma una rimescolazione genetica tra questi due mondi, di fatto si è aperto un nuovo segmento di mercato.

Quali sono le particolarità tecnologiche di questo mezzo?

Una delle caratteristiche principali è rappresentata dalla guida ad assetto variabile, un sistema meccatronico collegato alla sella consente un adeguamento continuo della postura alle varie esigenza di percorso e ad ogni fermata del mezzo di posizionare la sella nella condizione più bassa, consentendo un appoggio sempre sicuro.
Ed ancora, Cambio continuo a variazione automatica con rapporto 3.8, batteria integrata nel telaio con capacità 5 volte superiore ad una normale ebike, telaio monoscocca in fibra di carbonio rinforzata, forcella e forcellone proprietari in ergal.

Cosa cambia rispetto ad una ebike?

Potremmo definirla la prima ebike da gran turismo, nata per essere confortevole nella guida ed avere una grande autonomia. Di fatto è difficile fare un paragone, cambia la postura, lo stile di guida, i pesi, la stabilità, la sicurezza.
Ad un ebike ci accomuna solo il piacere salutistico della pedalata, la mobilità nel silenzio e nel rispetto della natura, l'agilità, la praticità del trasporto. Sono invece tante le cose che assimilano Unica ad una piccola moto.

Come si giustifica un prezzo di vendita cosi elevato?

Innanzitutto  va detto che tutti i componenti sono progettati dal nostro centro stile e realizzati in Italia presso centri di eccellenza. Pensiamo al telaio realizzato in monoscocca in fibra di carbonio, forcella e forcellone in ergal realizzate con macchine utensili a controllo numerico CNC partendo da pezzo pieno, ed ancora l'elettronica di controllo appositamente progettata.
Pensiamo ai 5 anni di ricerca sviluppo, si è potuto raggiungere un tale risultato dopo anni di test e tre versioni realizzate prima di avere un modello destinato al mercato di assoluta eccellenza.
Ricordiamo anche che questi mezzi sono realizzati in serie limitata e totalmente artigianali spesso personalizzati sul gusto del cliente.
Certamente resta un mezzo riservato a pochi. chi la possiede sa di avere un prodotto esclusivo un oggetto d'arte in movimento dal design raffinato e dalla tecnologia avanzata.

Benetti, l’azienda italiana leader  nel mondo della nautica per le imbarcazioni  di grandi dimensioni, è il luogo dove il lusso rappresenta un lifestyle senza tempo.

Gli Yacht della Benetti, che variano dai 29 ai 100 metri, rappresentano una vera e propria mission che nasce dal 1873 ed ancora oggi è pronta ad affrontare nuove e continue sfide con grande passione competenza eccellenza ed affidabilità nella costruzione di queste grandi ammiraglie.

Testimonianza di ciò, è il Superyacht Oasis 40 M: espressione del modus vivendi dei più esigenti armatori del mondo, dove il lusso va oltre ogni immaginazione. Un vero accomodation a 7 stelle!

Il progetto richiede una linea compatta e smart, incarnando l’espressione dell’innovazione in materia di design mai progettato prima d’ora. Ogni spazio è ideato per la massima funzionalità  ed è sempre fedele agli elevati standard qualitativi dell’azienda stessa.

Il progetto, del resto, è il frutto della continua collaborazione tra il cantiere ed un team di fama mondiale costituito da architetti e designer Britannici e Newyorkesi. Il successo è stato immediato, con il primo modello venduto ad un famoso armatore americano.

Lo yacht si sviluppa in cinque ponti e cinque cabine, che possono ospitare un massimo di dieci persone. L’interno si presenta a diretto contatto con l’esterno attraverso grandi vetrate, permettendo di vivere e godere dell’immensità del mare senza confini. A poppa si apre una splendida piscina con idroterapia a pelo d’acqua, con piattaforme laterali scorrevoli verso l’esterno.

Il design di questo scafo così compatto rappresenta  un connubio perfetto tra innovazione, funzionalità e raffinata eleganza che contraddistingue. Il Gruppo Benetti, d’altronde, rappresenta una garanzia di continuità e stabilità finanziaria nel mondo.

«Il progetto ”Roma Regina Viarum” si è già affermato come modello della ripartenza di Roma nel settore strategico della ristorazione di eccellenza – ha dichiarato Silvia De Mari delegata da ARCS (Associazione Ristoranti Centro Storico) Roma nel rapporto con le scuole – il grande successo dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione di oltre 600 studenti, ha posto le basi per un dialogo costante tra tutti gli interlocutori della filiera: dagli imprenditori dei più importanti ristoranti della Capitale, alle Istituzioni Comune di Roma, Città Metropolitana di Roma, Università Roma Tre e con tutti gli Istituti dedicati al settore alberghiero e agrario. Il conforto e la spinta di continuare sulla strada tracciata ci arriva direttamente dai Dirigenti Scolastici».

Per Cristina Tonelli dell’IPSEOA Tor Carbone «il coinvolgimento dei ragazzi nel dibattito tra operatori economici e culturali ha delineato nuove prospettive per il processo di crescita del settore, dando loro l’opportunità di diventare dei veri professionisti».

Carla Parolari, Dirigente Scolastica IPSEOA Vincenzo Gioberti, ha detto: «Il poter dialogare in modo continuativo con un polo universitario come Roma Tre e le eccellenze della ristorazione legate ad ARCS, ci ha fornito le linee guida per tenere, grazie al lavoro di Silvia De Mari, un costante tavolo di confronto molto utile ed unico. Aver unito con un filo diretto Istituzioni Scolastiche, Università ed imprenditori del settore ci consentirà di poter inserire in modo diretto i nostri ragazzi nel mondo del lavoro, dando loro delle importanti prospettive e incentivando competenze e professionalità».

Il valore di “Roma Regina Viarum” viene confermato dal Dirigente Scolastico Fabrizio Fraschetti: «L’iniziativa può rappresentare una pietra miliare nell’evoluzione dei percorsi scolastici e di formazione professionale del settore alberghiero. Per la prima volta non un singolo imprenditore, ma un gruppo organizzato di aziende che operano ad alto livello, si sono proposti fattivamente come partner in un processo di miglioramento della didattica professionale. Trovo significativo che l’incontro si sia tenuto a Roma Tre, un’università giovane e dinamica che sta investendo nel settore dell'enogastronomia e che ha recentemente inaugurato la sede di Ostia nella storica sede dell'ex enalc hotel, nel quale opera da sempre il centro di formazione professionale che ho l'onore di dirigere».

«Aver unito il polo universitario di Roma Tre e le realtà più note della ristorazione a Roma ha consentito a tutti noi – ha dichiarato Andrea Pontarelli, Dirigente Scolastico dell’Istituto Agrario Giuseppe Garibaldi – di ascoltare e interagire, acquisendo nuovi elementi di conoscenza. È stata un’ottima iniziativa per l’orientamento post diploma, così fortemente voluto dal Ministero per colmare il divario tra enti formativi e mondo del lavoro».

Per Maura Lombardi, Dirigente Scolastica dell’IPSEOA Pellegrino Artusi, «l’opportunità è stata unica. L’esperienza è stata vissuta in modo propositivo sia in ambito di orientamento, che in avvicinamento alle professioni. Siamo sempre disponibili a nuove e produttive interazioni, affinché la scuola lavori in continua sinergia con le richieste del mercato e con gli operatori del settore per una professionalità turistica di alto profilo».

Il Prof. Fabio Camilloni, Vicepreside dell’IIS Domizia Lucilla, ha sottolineato: «L’incontro ha posto le basi per istituire un tavolo permanente di scambio di informazioni e di confronto: appuntamenti mensili programmati per dare la possibilità agli studenti di interagire, in un contesto protetto, direttamente con le aziende che operano nel settore dell’alta ristorazione romana».