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Una serata di sport, sorrisi, musica e buona cucina, ricordando una grande firma del giornalismo. Questa è stata l’8ª edizione del Premio Giuseppe Colalucci, tenutasi presso il ristorante Bo.Bo della Casa del Jazz di Roma.

La manifestazione – ideata da Guido D’Ubaldo, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio – è dedicata al popolare giornalista romano scomparso nel 1984 e ha visto la presenza di dirigenti, sportivi ed ex atleti, oltre a quella di giornalisti e volti dello spettacolo, che hanno dato vita a un talk show sulla figura dell'avvocato Colalucci, giornalista e fondatore della storica testata "Il Tifone”.

Tanti i riconoscimenti consegnati, dal Presidente della Lazio, Claudio Lotito, ai campioni del nuoto artistico Lucrezia Ruggiero e Giorgio Minisini, dal Presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, agli ex calciatori Andrea Carnevale, Bruno Giordano e Roberto Pruzzo. Tra i giornalisti sono stati premiati Aldo Cazzullo, Flavia Filippi, Gianni Riotta, Luca Telese e Davide Vecchi.

Tra gli ospiti anche l’attore Rocco Papaleo, il cantante Marco Conidi, front man dell’Orchestraccia e autore di un popolare inno della Roma, il regista-scrittore Enrico Vanzina e il cantautore Gianni Togni. La serata ha visto anche la partecipazione del sassofonista Jacopo Raffaele. È stata consegnata anche una targa in memoria di Francesco Valdiserri, il ragazzo figlio di due giornalisti scomparso in un tragico incidente stradale.

Ad allietare i palati dei presenti – durante l’esibizione della Scoop Jazz Band, gruppo musicale formato da giornalisti – ci ha pensato il Bo.Bo Ristorante alla Casa del Jazz, con un menù pensato ad hoc per la serata. Una tradizione culinaria che, da anni, è tra le più importanti della capitale e, come spiegato dal gestore Angelo Mariani, nasce «dall’idea di creare un luogo in cui si incontrino l’arte culinaria della strada e quella della cucina romana. Il tutto in un luogo che rispecchia l’anima della città eterna, trovandosi in viale di Porta Ardeatina. Nel nostro nome, del resto, c’è la nostra idea: Bo.Bo, infatti, significa “Bourgeois-Bohemian”, sottintendendo quella capacità di avvicinare la periferia al centro della città».

«Il menù realizzato per la serata – ha proseguito Mariani – è stato pensato per un evento elegante, ma semplice. Una serata gradevole che è stata in grado di aggregare i presenti, come nella filosofia del Bo.Bo».

 

 

 

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