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Il mondo telematico a servizio dell’istruzione: la nuova classe, i nuovi libri multimediali, il nuovo sistema di valutazione e valorizzazione del percorso formativo. Il tutoraggio e l’orientamento. Di questo si è discusso in un panel dal titolo “Istruzione, Università e Intelligenza Artificiale: i produttori di contenuti e sapere”, nel corso della seconda edizione del Festival Nazionale delle Università che si sta tenendo a Roma.

Luca Manera (global delivery manager K2 Partnering solutions) vede l’intelligenza artificiale come «parte integrante del cambiamento, poiché sta impattando il mondo dell’istruzione in maniera positiva. Porterà sicuramente dei benefici, ma – specifica – è un argomento che va regolamentato. Sfruttando questo cambiamento, però, avremo la possibilità di formare i nostri studenti in maniera diversa. Si potranno infatti concepire meglio le materie, apprendendo in maniera più efficace e raggiungendo, al contempo, gli obiettivi in maniera ottimale».

Irene Capecchi (PercLab del Polo Universitario “Città di Prato”) ha invece illustrato il lavoro svolto con la realtà aumentata nel campo dell’istruzione. «I risultati ottenuti ci dimostrano che, grazie all’utilizzo di tecnologie XR, gli studenti prestano maggiore attenzione ai contenuti. Del resto 20 minuti di lezione in realtà virtuale, dove l’attenzione è iper-focalizzata, corrispondono ad un’ora di lezione normale. Questo – ha proseguito Capecchi – permette di avere un apprendimento maggiore. Nelle scuole del futuro, quindi, ci sarà inevitabilmente più tecnologia e il PNRR ha già messo in moto una macchina di digitalizzazione in campo educativo. Si potranno veicolare concetti in maniera diversa e molto più diretta».