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di Sabina Mastrangelo

Durante questo periodo di clausura siamo stati spesso portati a fare previsioni su quello che potrebbe accadere alla ripresa della nostra vita, in generale e nel nostro lavoro quotidiano.

Una delle attività economiche più colpite dalle misure adottate per contrastare la pandemia è stata sicuramente l’organizzazione di eventi, un mondo al quale appartengo ormai da diverso tempo.

Come molti settori anche quello degli eventi aveva bisogno di uno “scossone” per svegliarsi dal torpore in cui era entrato già da molto tempo, ben prima della pandemia. Personalmente ho sempre pensato che quando si tarda a prendere decisioni, a ripensare i propri modelli, ad imboccare strade nuove, arriva inevitabilmente qualche evento inaspettato e spiazzante che costringe comunque a “reinventarsi”. E a farlo subito!

Questo concetto si può trasporre a quello che accadrà nel post Coronavirus per decisioni che non sono state prese prima. So che gli eventi sopravviveranno anche a questo, gli eventi ci saranno sempre… Cambieranno le loro modalità, il numero degli ospiti partecipanti, le location usate, i road-show che non saranno in giro per il mondo ma per il nostro bel paese (aggiungo fortunatamente) per qualche tempo, cambierà il modo in cui mangeremo e che cosa ma gli eventi ci saranno sempre, e con questo vorrei confortare le persone che sono preoccupate della loro estinzione, compresa me stessa.

L’effimero e molto glamour mondo dell’organizzazione ha avuto il suo boom nei primi degli anni 2000, probabilmente per rivedere nuovamente i budget disponibili in quei periodi passerà del tempo, è una realtà che è sopravvissuta alla grande crisi del 2014, dove molte grandi agenzie di fama ci hanno lasciato le penne, ma questo mondo è ancora lì, ergo “ha da passà anche questa nuttata”, come diceva il caro Eduardo De Filippo nella famosa commedia Napoli Milionaria, per vederlo risorgere più splendente che mai.

Quindi cosa dovrebbe o potrebbe accadere di nuovo, al risveglio da questo periodo di blocco, al mondo degli eventi? Personalmente mi augurerei che possano nascere tante e nuove agenzie con ragazzi pieni di voglia di fare ed entusiasmo, un po’ com’era quando ho iniziato, sperando che alcuni di loro siano anche quelli che ho aiutato a formare in Accademia del Lusso; e mi auguro di non rivedere sempre le stesse facce durante i meeting, anche perché ormai hanno le rughe e come si suol dire “facciamo spazio ai giovani”, eh sì perché rivedere sempre le stesse figure significherebbe che la solita italietta dei raccomandati, degli amici dei poteri forti, dei “ti faccio un piacere se lo farai tu a me” avrà vinto, e non deve… Questo è quello che mi auguro, in prima battuta.

Nel mio immaginario gli italiani rimangono sempre “un Popolo di Poeti di Artisti di Eroi di Santi di Pensatori di Scienziati di Navigatori di Trasmigratori” come mostra la scritta sul fronte di Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, che con orgoglio posso dire essere stato uno dei miei luoghi di lavoro organizzando proprio grandi e meravigliosi eventi. Quindi forza, teniamo duro, perché avere la possibilità di creare un nuovo mondo dipende molto anche da noi.