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Trench dipinti a mano, giacche da uomo over-size destrutturate, bomber con maniche in lana pesante e camicie Ralph Loren con cravatte usate come cinte a mo’ di scalda cuore; questi sono alcuni capi del brand Y-I, fondato nel 2017 da Yekaterina Ivankova.

La designer nata in Kazakhistan, si è trasferita in Italia nel 2000 e dopo il diploma si è iscritta al corso di Fashion Design presso Polimoda di Firenze nel 2013.

Da sempre la sua più grande passione è l’Asia centrale, la sua cultura, i suoi profumi e i tessuti fatti a mano sono di grande ispirazione per lei; infatti è proprio da un viaggio in Asia, per conoscere la seta, che nasce la sua prima collezione.

La sostenibilità fa parte del brand, infatti, nelle sue collezioni sono presenti capi “reworked”, ovvero rielaborati, cambiandone la forma e i volumi partendo dai carta modelli. La collezione, che ha sfilato a gennaio all’evento Alta Roma ed esposta in uno stand a Show Case, è stata ispirata da un viaggio nel suo luogo di nascita, il Kazakhistan dei fine anni ’90.

I tranch e le giacche di jeans molto usati in quel periodo, cambiano la loro struttura e i volumi. Tutta la collezione è interamente realizzata con capi vintage originali, rielaborati.

«Con i capi presenti negli stock di tutto il mondo si potrebbe vestire l’intera popolazione mondiale per più di 50 anni» afferma la designer in un’intervista.

Gli stock sono articoli invenduti da diverso tempo o per la tendenza che li vede superati o per il prezzo troppo alto. Questi capi nuovi e mai indossati, per fortuna, sono in grado di accendere la creatività di designer che guardano alla sostenibilità del nostro pianeta.

Le loro creazioni infatti ci fanno capire e ci dimostrano che tutto può diventare “moda”, se visto con gli occhi giusti, ovvero quegli occhi che non badano solo alla bellezza o a ciò che va di tendenza, ma guardano a cosa potrebbe diventare quel capo rimasto invenduto e renderlo unico aiutando, in piccola parte, anche il nostro pianeta.