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«Immagini nitide che si sovrappongono a ricordi sfocati, colori che si attenuano e lineamenti che non hanno subìto il passare del tempo. […] tutto ciò che è superfluo viene cancellato: come nei ricordi, resta soltanto ciò che più ci ha segnato.» Con queste parole il designer fiorentino Niccolò Chiuppesi racconta l’essenza del suo brand, BENNU, nato nel 2021 con un’intenzione precisa: recuperare dal passato per proteggere il futuro.

L'obbiettivo del marchio è infatti quello di ricercare e recuperare capi vintage da magazzini o stock invenduti, reinterpretandoli e dandogli nuova vita attraverso nuovi racconti. Ai capi recuperati si aggiunge una parte di accessori e bottoni provenienti da campionari che vanno dagli anni ’30 agli anni ’60. Tutte le lavorazioni sono realizzate a mano all’interno di laboratori sartoriali fiorentini.

La nuova vita che viene concessa a questi pezzi non fa altro che sottolineare la ciclicità su cui si basa l’identità del brand, ribadita sottilmente dal nome stesso: il nome BENNU infatti deriva dalla mitologia egizia, e fa riferimento ad un uccello mitologico, simbolo della nascita e della risurrezione dopo la morte, quindi, dell'eternità della vita.

In occasione di AltaRoma, BENNU ha presentato la sua prima collezione vera e propria, intitolata “La Vita Amara”, il cui nome anticipa il riferimento a “La Vita Agra”, romanzo di Luciano Bianciardi interpretato dal designer come un grido di protesta al consumismo sfrenato della società contemporanea.

Oltre all’opera di Bianciardi, il concept alla base della collezione è fortemente influenzato dal lavoro di Boccaccio prima e Pasolini poi sul Decameron, raccontato come un desiderio di evadere dalla realtà post pandemica o, nel caso del Decameron, durante una pandemia, per avere la possibilità di dedicarsi alla ricerca di un mondo nuovo, lontano dalle imposizioni sociali.

La collezione sembra provenire da un armadio d’altri tempi, dove capi di maglieria, colori tenui, pattern classici e grandi colletti bianchi si uniscono e mescolano, e grazie all’intuizione del designer danno vita ad un lavoro attento, delicato ed estremamente contemporaneo.

Cucite sui capi, inoltre, si trovano tre frasi ricorrenti che hanno rappresentato e rappresentano il modo di vivere del designer, come dei suggerimenti che l’hanno guidato nella vita, ma anche durante la creazione del progetto:

“Teatrale vitale”, tratto da “Ecce Bombo”, film di Nanni Moretti, che vuole esprimere un nuovo modo di affrontare la vita, contrapponendosi ad una tristezza profonda; “Estetica anestetica”, un verso tratto dalla canzone “I Provinciali” dei Baustelle, che ha segnato il suo trascorso; e infine “Backstage”, una parola che associa fortemente al concetto del ricordo, utilizzata per indicare quei momenti in cui ha avuto la sensazione di stare vivendo come dietro le quinte del suo stesso futuro.

La tematica del ricordo è fondamentale, e viene ricreata all’interno della collezione anche attraverso la presenza sui capi di fotografie analogiche, frutto di collaborazioni con fotografi e fotografe che condividono la visione del brand.

Il progetto vuole essere come un inno alla vita, una vita che sia libera dal consumismo come costrizione sociale, e dal desiderio di conformarsi per essere accettati come parte della società.

Oltre a “La Vita Amara”, BENNU manda avanti il progetto “One-of-a-Kind”, una linea di pezzi unici rilasciata a cadenza mensile, anche essi frutto della rielaborazione di capi recuperati.

Prima dell’esperienza ad AltaRoma, durante il 2022 il brand è stato ospite alla Milano Fashion Week, dove è stato selezionato da Camera Nazionale della Moda Italiana come Designer for the Planet, e a Firenze, in occasione dell’edizione 102 di Pitti Uomo, dove ha partecipato per la sezione S/Style - Sustainable Style, un’area dedicata a designer che applicano alla loro creatività una filosofia sostenibile e responsabile.

Per il futuro BENNU si promette di continuare a raccontare la sua filosofia dello slow living e i suoi valori, cercando di raggiungere con la sua cura e gentilezza un pubblico sempre più ampio con cui condividere questo percorso, rimanendo sempre fedele a sé stesso.

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