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Sloggi, brand pioniere del comfort, presenta la nuova collezione Shore per l'estate 2022, la linea beachwear per tutte le donne, realizzata prevalentemente con tessuti riciclati. Il perfetto connubio tra stile, funzionalità e rispetto per il pianetta; grazie al tessuto ad asciugatura rapida, alle finiture morbide e invisibili, alla protezione UPF 50 e alla tecnologia innovativa resistente al cloro, la collezione Shore è l'alleato perfetto per l'estate.

La linea, composta da confortevoli modelli mix&match, è adatta a tutte le esigenze; opzioni classiche a tinta unita e shape essenziali per un look minimal e splendide stampe tropical per chi ama osare. I modelli, Dottyback, Blue Acara, Fancy Guppy, Flower Horn, Tropical Gar e Candy Basslet, prendono il nome dai colorati pesci tropicali e la palette di colori, decisa, grintosa e femminile, presenta nuance per tutti i gusti.

A completare la collezione è l'indispensabile Moorish Idol, il versatile pareo che può essere indossato anche come abito o come leggero telo mare. Ma non è finita! Anche per l'uomo, #sloggi ha lanciato una vasta gamma di costumi.

Sea Goldie è tutto ciò che si può amare nel beachwear maschile; classico, comfy e con le cuciture impercettibili, è disponibile nelle versioni slip, boxer, boy short e hipster, nei classici colori blu e giallo. Per un look più fresh e divertente, invece, il brand propone Spiny Puffer, il modello con l'irrinunciabile stampa con i polpi e i motivi navy e neri.

Victoria Torlonia ottiene il diploma di Fashion Designer presso la prestigiosa Accademia Costume & Moda e approfondisce gli studi dell’antica arte manifatturiera italiana. Victoria ha a un sogno: celebrare la grande tradizione sartoriale sperimentando nuove soluzioni creative. Per realizzarlo intraprende un viaggio entusiasmante alla scoperta del “Made in Italy”.

Il suo brand necessità di creare modelli unici, ricchi di particolari preziosi, realizzati da un team di maestri artigiani.                                              

Gli abiti sono ispirati a una donna forte e dinamica ma anche romantica e sognatrice, creando una miscela di dolcezza e mistero. La collezione è versatile e decorata con pizzi pregiati, pietre e ricami. I colori che la caratterizzano sono legati alle sfumature della natura dai fiori, alle piante, alla terra, al riflesso dei raggi solari.

Le stampe presenti sono sempre un caratteristica inconfondibile del brand. I cuori e il logo sono rivisti e reinterpretati nel rispetto delle nuove stagioni, sempre a passo con i tempi e la moda. I materiali usati sono il più possibile naturali: seta pura, viscosa, pizzo, organza e cotone.

Il desiderio è quello di vestire una donna elegante e femminile in tutti i momenti della giornata.

Premio Incinque Jewels è l’evento di punta della Roma Jewelry Week 2021. Il concorso internazionale, alla sua seconda edizione, intende valorizzare la cultura del gioiello contemporaneo a Roma. Il contest è promosso dall’associazione Culturale Incinque Open Art Monti di Roma e curato dall’architetto Monica Cecchini direttore del progetto e dall’art director Jewelry Emanuele Leonardi, autore del "gioiello narratore".

Per la prima volta Incinque Jewels sarà l’evento protagonista della prima edizione della Roma Jewellery Week, manifestazione che vedrà coinvolte associazioni, scuole orafe, laboratori e atelier altamente selezionati. Un imperdibile palinsesto dedicato interamente alla divulgazione e promozione del gioiello d’artista, di ricerca, d’autore.

L'esibizione si terrà dal 15 al 17 ottobre 2021, in una inedita location: il sito archeologico “Auditorium di Mecenate” di Roma risalente al 30 a.C.. Si tratta di un antico ninfeo fatto costruire da Gaio Cilnio Mecenate, consigliere di Augusto e protettore di letterati e poeti, colui che oggi potremmo definire un antico ministro della cultura. Esporre nell’Auditorium di Mecenate ha, dunque, un valore straordinario, non solo perché per l’occasione sarà accessibile al pubblico, ma anche perché è il sito dove Virgilio e Orazio declamavano i loro versi, e dove si promuoveva la condivisione nell’arte. Se ancora oggi utilizziamo il termine mecenatismo per indicare il sostegno economico a iniziative e progetti artistici o culturali, lo dobbiamo proprio a Mecenate.

La mostra collettiva sarà il frutto di una accurata selezione di creazioni orafe artistiche da parte di una giuria di esperti del settore: Laura Astrologo Porché, jewelry journalist per il gruppo Celebre Magazine World e titolare della pagina Instagram @journaldesbijoux, Barbara Brocchi, Creative Manager, Illustratrice, Scrittrice, Designer, Docente IED, Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, docente e autrice di diverse pubblicazioni sul gioiello e sulla bigiotteria, Eugenia Gadaleta, consulente di comunicazione e fondatrice del progetto Milano Jewellery Tour, Emanuele Leonardi, art director Jewelry del Premio Incinque Jewels, artista orafo del “Gioiello Narratore”, Matilde Pavone, Maestro orafo specializzato in Alta gioielleria, coordinatore e docente del corso in design del gioiello di Accademia Italiana Roma, Marina Valli, Designer del gioiello, presidente dell'associazione romana Officine dei Talenti Preziosi OTP e docente in Design del Gioiello, Jonathan Giustini scrittore e giornalista e Monica Cecchini, architetto, designer e curatrice di eventi d'arte presidente dell'Associazione Culturale Incinque Open Art Monti, e fondatrice del progetto Roma Jewelry Week.

Convivialità, interdisciplinarità, rigenerazione sociale e gioia sono i temi scelti per la seconda edizione del concorso. Il Premio Incinque Jewels quest’anno vuole favorire una riflessione sul tema del “recuperare i gesti e gli animi di convivialità per una rigenerazione sociale” e creare un dialogo tra chi realizza l’opera e chi la osserva. Vuole indagare la funzione del gioiello come oggetto simbolico, non solo ornamento dalla valenza artistica e dall’importanza riconosciuta spesso unicamente per la sua matericità preziosa, ma portatore di un messaggio dal valore sociale. Un tema molto importante e sentito in questo periodo storico estremamente difficile, in cui è tantissima la voglia di ripartire con un nuovo spirito e di mettere al centro l’arte.

Si chiede ai partecipanti di pensare e progettare un gioiello che valorizzi le antiche arti e che possa creare un legame con l’arte contemporanea, di interrogarsi sul valore della condivisione di idee, sentimenti, stati d’animo. Su come il nostro spazio interiore può cambiare lo spazio esterno, come i rapporti interpersonali possano cambiare il futuro e quanto questo influisca su aspetti legati alla sostenibilità.

I tre vincitori avranno la possibilità di esporre le loro creazioni con una personale per il primo classificato e una bipersonale per il secondo e terzo classificato presso la galleria Incinque Open Art Monti di Roma. Un premio speciale di comunicazione per il gioiello sarà offerto dalla consulente e docente Eugenia Gadaleta che consiste in un press kit professionale e una consulenza di comunicazione, strumenti indispensabili per far conoscere le proprie creazioni tramite i media.

Pee iscriversi e ricevere il bando mandare una mail entro il 19 luglio 2021 all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando nell’oggetto “Candidatura Premio Incinque Jewels”. Info www.incinqueopenartmonti.com

Gandhara, brand di costumi uomo e bambino interamente made in Italy, inaugura il suo primo pop-up store a #Milano. Precisamente in Corso Garibaldi 34, nel cuore dello shopping meneghino, dal 2 al 15 maggio.

40 mq in cui si potranno ammirare le nuovissime creazioni del brand che dopo i costumi presenterà anche le tees e l’underwear, prodotti di eccellenza, pura espressione dell’abilità e della maestria italiane nel dar vita a capi in grado di emozionare. 

Le stampe dei costumi sono ispirate alle arti decorative create dall’uomo in luoghi ed epoche diverse. La SS22, in particolare, si ispira ai fregi decorativi di Andrea Palladio, genio architettonico del ‘500. 

Le fantasie rivivono così nei modelli del brand, su costumi rifiniti a mano e numerati. Nylon e poliestere, fondamentali per la realizzazione dei costumi da mare, sono provenienti dal riciclo e dalla rigenerazione, così da contribuire all’upcycling fondamentale in un’ottica di sostenibilità.

Ogni fase della lavorazione dei costumi avviene nel nostro paese: dalla stampa dei tessuti, alla confezione, dalla realizzazione degli accessori al packaging ecosostenibile. 

Gandhara è un simbolo di unione, di felice commistione tra abilità e stili differenti: nello specifico, quello di creare in Italia capi che s’ispirano a capolavori artistici provenienti da terre lontane e vicine.

Due capi moderni, freschi e dal comfort assicurato. Cecilia e Norton Carrot sono i jeans perfetti per un rientro dalle vacanze con stile, per lui e per lei.

Cecilia è il modello per le donne che vogliono essere sempre al passo con i tempi ma soprattutto con la moda, che quest’anno ha abbracciato il trend del wide leg e delle vestibilità più rilassate. Vita regolare e gamba ampia su tutta la lunghezza, è perfetto per chi ama ispirarsi ai look delle star e influencer senza rinunciare ad un fit confortevole. È versatile e adatto a differenti fisicità perché slancia la silhouette e fa spazio anche alle curve più accentuate. Da abbinare di giorno con le sneakers per un outfit più casual, la sera diventa sofisticato con i tacchi e top femminili.

Anche Norton Carrot si distingue per il taglio più rilassato che risalta la figura di chiunque lo indossi. 5 tasche con vita bassa, bacino morbido e gamba a carota che va restringendosi verso il fondo. Un denim eclettico e versatile, da indossare in modi differenti, più eleganti o informali a seconda dell’occasione e degli abbinamenti. Il fit è anche in questo caso è confortevole, ma non esasperato, per un look fresco di tendenza, che segna un ritorno in città da protagonisti.

Lo stile e l’arte di un occhiale possono essere davvero frutto della particolare raffinata genialità di chi li crea. E’ il caso di Marco Melis, vera eccellenza italiana del Made in Italy nel settore dell’ottica, che negli anni ha saputo fare di una sua passione, un lavoro prima e un’impresa poi. Oggi sono molti i personaggi anche internazionali, dal regista Spike Lee all’attrice Monica Bellucci, che indossano le sue “creazioni”.

Titolare della Marcomelis Eyewear, Melis ha una sua filosofia per creare un modello o una collezione di occhiali: immaginare ogni singolo pezzo come un accessorio per dare risalto al volto e all’outifit di chi lo indossa. Rispetto ad altre attività, durante i mesi più duri della pandemia, ha stretto i denti continuando a dare lavoro ai suoi dipendenti che sono per lui diventati nel tempo una seconda famiglia. Per continuare a garantire l’esclusività della sua produzione. Ecco perché secondo lui c’è solo un modo per riuscire a salvaguardare l’economia nazionale: proteggere e difendere la qualità italiana evitando il facile abbaglio dei costi di produzione più bassi proposti all’estero ma che alla lunga rischiano solo di fornire alla clientela proposte non di qualità ma grandi numeri.

Il 2020, l’anno della pandemia Covid-19, l’industria manifatturiera italiana ha segnato un calo significativo generale del 14.3% sul fatturato. E questo nonostante gli incentivi statali, come il Bonus Vista, per il settore ottica. Anche lei è convinto, come stabiliscono le indagini di marcato, che nel 2021 vi sarà una ripresa?

Qui dobbiamo fare un passo indietro, prima della pandemia, quando molte aziende sono andate a produrre altrove, causando una crisi ai nostri terzisti. Io in quel momento ho deciso di rimanere in Italia e successivamente con l’arrivo della pandemia ho risposto investendo nei terzisti che erano rimasti senza lavoro. Questo è stato il mio modo di rispondere alla crisi e alla pandemia stessa, utilizzando un periodo di blocco totale per attrezzarmi alla ripartenza. E' stata dura e ancora non so se sono stato bravo o incosciente rischiando parecchio, so solo che oggi i miei ragazzi sono ancora tutti al proprio posto di lavoro e certamente senza di loro non avrei potuto fare niente, devo solo ringraziarli.

Quale potrebbe essere la proposta per il rilancio?

La ripartenza ci sarà e anche proficua per chi ha resistito e ha potuto investire come noi. Stiamo parlando di un ennesimo "dopoguerra", con la differenza che non dobbiamo ricostruire né strade né case, ma reti vendita.

Altro tema scottante è la contraffazione, che paradossalmente nel 2020 ha comunque contribuito in larga scala a perdite ingenti. Come stilista ma anche imprenditore, si sente tutelato e quale sarebbe secondo lei il miglior modo per abbattere il fenomeno?

La contraffazione purtroppo esiste perché esiste la richiesta. Fino a quado con cambierà la cultura delle persone tutto questo non avrà battute d’arresto, malgrado gli sforzi del Governo nel trovare leggi adeguate al caso. Vedo spesso e volentieri bancarelle e mercatini con occhiali di marca di dubbia provenienza e originalità. Dovremmo tutti imparare che se una cosa non possiamo permettercela non è la fine del mondo.

La sua caratteristica è il claim che si ritrova sulle asticelle dei suoi occhiali: “Fatto da un Italiano”. E’ un inno al Made in Italy o una sana fierezza originale?

La frase “Fatto da un italiano” è una mia provocazione, poichè troppo spesso vediamo improbabili  critte tipo “Hand made”, “Made in Italy” etc . Io ho voluto comunicare di più, prendendo le distanze, dicendo la stessa cosa, ma vera!

Da quando è nato lo stile, gli occhiali sono un accessorio strategico per gli outfit di chi è fashion victim. Dica la verità: in questa epoca 2.0, e in vista di quella 3.0, quanto conta la firma di una griffe di prestigio rispetto alla qualità del prodotto?

Facciamo subito una distinzione e permettetemi anche di fare chiarezza. Voglio citare due tipi di realtà produttiva: quella artigianale e quella cosiddetta "a controllo numerico". La prima è intuibile: parliamo di un occhiale completamente fatto mano, che viene tagliato attraverso l’utilizzo di un pantografo, pezzo per pezzo.  Il controllo numerico invece è una sorta di catena di montaggio, dove le montature degli occhiali vengono tagliate in serie da apparecchiature industriali. La differenza è che nel primo caso la qualità del prodotto è garantita, nel secondo c’è comunque un buon livello ma in un contesto in cui il processo di realizzazione nasce per ottenere pezzi nel minor tempo possibile. Fatta questa distinzione, non significa che avendo indosso un modello griffato sia di fatto sinonimo di eccellenza.

Lei ha disegnato montature per personaggi internazionali come Spike Lee e Monica Bellucci. C’è una sostanziale differenza nel creare modelli destinati a questi grandi nomi, rispetto poi a quelli per la clientela di massa?

Come dicevo prima la differenza è l’approccio. Io guardo l’anima delle persone, indipendentemente dalla loro bellezza o estrazione sociale. A me piace prolungare l’anima delle persone e farla risaltare sul volto. Quando ho disegnato gli occhiali a Monica Bellucci ho pensato in un primo momento alla diva che risiede dentro lei, ma era troppo scontato.  Ho scelto quindi di proteggere la sua parte interiore, quella timida. Monica ha voluto sapere ogni singolo procedimento adottato per i suoi occhiali e quando li ha indossati li ha definiti “dei bellissimi guanti”. Gli occhiali per Spike Lee sono nati con una provocazione, ho voluto crearli in una forma che lui non usa mai: con le lenti a goccia ma strani, anima in metallo e borchie in acetato. Praticamente due occhiali in uno. Volevo che avesse un pezzo unico che esprimesse robustezza e stabilità come una sorta di incontro tra due mondi.

Nelle foto in cui lei è con il grande regista americano, notiamo che ridete. Cosa si ricorda di quell’incontro?

E’ stato davvero divertente, ci siamo incontrati al Festival di Venezia dopo la conferenza stampa di un suo film. Ho fatto in tempo a darglieli in quei pochi attimi in cui un personaggio come lui li ha a disposizione. Non appena è stato possibile, mi sono infilato un paio di guanti bianchi e gli ho sporto i suoi occhiali, dicendo: “Hi,  these are your sunglasses”. Spike ha preso i suoi e ha fatto finta di gettarli via ridendo. Anche lui non poteva credere che qualcuno a distanza potesse cucirgli addosso un paio di occhiali.

Si riconferma l'artigianalità tipicamente italiana del marchio data anche dalla costante ricerca e dalla selezione accurata dei tessuti più performanti, al fine di offrire nuove forme e silhouette in grado in valorizzare il corpo femminile. Un design nato per ogni donna, perché ciascuna è bella modo suo. Essere donne oggi significa soprattutto sentirsi bene con se stesse, scegliendo un intimo non costrittivo ma valorizzante, in grado di far sentire bene, a proprio agio, chi lo indossa.

Intimissimi offre un prodotto speciale a prezzi accessibili, perché la bellezza è un bene universale, di tutti e di tutte. Tanti i nuovi reggiseni fino alla 7ᵃ che partono da un prezzo di 19,90€. Tra i vari modelli tra cui scegliere, c'è il reggiseno Tiziana con coppe imbottite preformate o il balconcino Greta con coppa senza cuciture. Anche per il triangolo Lara le coppe sono state differenziate per i seni più abbondanti, con la possibilità di incrociare le spalline sulla schiena. Poi c'è Emma, triangolino con coppa doppiata e senza cuciture, oppure, più sportiva, la brassière di cotone dal moderno taglio canotta con elastico sotto seno.

Tutti, si possono abbinare alle parti basse già conosciute o alle nuove inserite in collezione come lo slip con fianchetto o il perizoma e da questa stagione, introdotta come continuativa, anche la variante blu in ogni modello. Una campagna dal respiro internazionale che sarà presente sui principali mezzi di comunicazione a partire dal 2 maggio con uno spot TV tutto da seguire.

Il talento, la costanza e il successo sono stati premiati in questi giorni al Magna Grecia Awards, in Puglia, nella serata speciale denominata “Inseguendo i Sogni”, nelle mani del talent scout e manager Alex Pacifico, che da ormai più di tre anni, attraverso la sua agenzia, la APM, promuove e sostiene artisti di ogni specie.

Cinema/fiction, televisione, moda e musica: un giovane imprenditore che in un momento storico in cui lavorare nel campo della moda, dello spettacolo e della tv era sempre più difficile (e con la pandemia le cose non sono migliorate), nel 2017 ha deciso di mettere al servizio di tanti aspiranti talenti la sua esperienza maturata a suo volta sulle passerelle importanti e davanti alle telecamere dei più seguiti programmi del piccolo schermo.

In una serata di gala di quelle difficili da dimenticare, Alex Pacifico, assieme a una delegazione della sua agenzia, da Ema Kovac a Mario Ermito, da Andrea Preti a Stefano Sala ad Antonio Lorenzon, ha ritirato un premio al suo lavoro, all’impegno, alla costruzione e al talento che da sempre lui sostiene con forza e con risultati che sono dinnanzi agli occhi di tutti.

«Ci vuole impegno e determinazione per raggiungere gli obiettivi ed il mio lavoro e la mia vocazione è accompagnare ed esaltare il talento degli altri» ha dichiarato il manager, subito dopo aver ritirato il premio, accolto da una standing ovation del pubblico. Accanto a lui, anche il conduttore Fabio Salvatore e Nunzia De Girolamo.

Per una volta è stato riconosciuto un merito a una figura oggi fondamentale di questo settore, che dal nulla ha creato personaggi e volti oggi notissimi, spesso anche esaltando quelli che da tempo erano in ombra e senza di lui non sarebbero tornati alla ribalta. Ecco perché nel 2021 forse questo riconoscimento è uno dei più condivisibili e meritato. Con lui assegnati anche altri premi a tutti i personaggi della sua agenzia.

Il mondo della moda è affascinante e complicato allo stesso tempo, entrare a farne parte non è facile come sembra. Marzia Polidori è una giovane imprenditrice di successo che si è saputa rapportare rapidamente al settore digitale, divenendo in pochi anni proprietaria di due negozi di abbigliamento e un brand personale, GLSR. 

 

Marzia, sei un vero esempio di impegno e dedizione per molte giovani donne in carriera. Hai sempre avuto la passione la moda?

Sono sempre stata attratta dal mondo affascinante ed estroso della moda, poter riuscire a toccare con mano tutto ciò che lo riguarda è sempre stato uno dei miei obiettivi più grandi, fin da quando ero più giovane. I miei studi si sono infatti incentrati sul marketing e la pubblicità di questo settore; posso dire che le competenze acquisite si sono dimostrate, ad oggi, essenziali nello svolgimento del mio lavoro. 

Qual è stato il passo più significativo e concreto tramite cui sei riuscita a far diventare quella che era una passione un vero e proprio lavoro?

Beh, sicuramente l’iniziativa per me più importante è stata l’apertura del mio primo negozio qui a Roma, Gloss. Mi ha fatto capire che pian piano i miei sogni stavano prendendo forma. Qualche anno dopo, un altro traguardo fondamentale è stato l’acquisto della licenza di un brand molto di moda negli anni 90, l’ONYX, portato nuovamente in produzione. È stato rivendendone la licenza che ho potuto procedere verso la creazione di un brand tutto mio, GLSR. Senza alcun dubbio, lavorativamente parlando, questi episodi hanno rappresentato per me dei veri e propri successi personali. 

Qual è il tuo rapporto con il mondo del digitale?

Prima ancora dell’apertura dei negozi fisici e della creazione del mio brand, Gloss nasce sui social, in particolare sulla pagina Instagram. Tutto è iniziato sette anni fa, penso di essere stata tra le prime a comprendere l’importanza e l’enorme portata del digitale, decidendo così di investire su quest’ultimo e iniziare a vendere online. Solo dopo, grazie al successo raggiunto, ho potuto aprire il mio primo negozio e da lì iniziare tutto il mio percorso nel mondo della moda. Nell’ultimo periodo inoltre, occupandomi da tanto del settore e avendo un occhio attento, ho potuto comprendere il cambio generazionale e quello di piattaforma da Instagram a Tik Tok. È proprio per questo che ho investito molto nei giovani tik tokers e influencer ed è così che sono riuscita a creare una vera e propria community, adattandomi alle nuove esigenze digitali e giovanili. 

Secondo te, quali saranno le conseguenze del fenomeno della digitalizzazione nel mondo della moda? Maggiori opportunità o, al contrario, meno lavoro per chi non sarà in grado di adattarsi come hai fatto tu?

Sicuramente il digitale ristringerà il campo. Chi riuscirà a stare al passo con i tempi e con le novità avrà un pubblico sicuramente più ampio rispetto chi, invece, rimarrà statico e legato alle classiche abitudini da commerciante. Ciò non toglie che le persone abbiano bisogno del digitale ma anche del negozio fisico e del rapporto in prima persona con quest’ultimo. Perciò, a mio parere, si continuerà sempre più a comprare online ma rimarrà comunque il piacere nell’andare a trovare il negoziante di fiducia, parlare con i commessi, farsi consigliare o comunque mantenere un rapporto diretto e fisico con chi di dovere.  Spero che alla fine dei giochi non si arrivi a un equilibrio.

Come hai affrontato il lavoro durante il periodo di pandemia? Ci sono stati dei momenti di crisi o la tua attività non ne ha risentito?

Durante la pandemia, paradossalmente, le mie vendite sono aumentate; ho avuto l’idea di aggiungere al classico sevizio WhatsApp che tutti i negozi come il mio posseggono, il sito Web. Ho deciso di rischiare investendo denaro, ma alla fine il rischio ha portato guadagno, poiché l’apertura del sito ha indubbiamente generato un aumento delle vendite.  Dunque, posso dire che per me il periodo di pandemia ha rappresentato uno stimolo a non arrendermi e portare a termine progetti che probabilmente sarebbero stati compiuti su una scala temporale più lunga. Anche in situazioni così brutte bisogna sempre cercare il positivo, finché si può. 

Dal momento in cui, come sappiamo, sui social ognuno può esprimere la propria opinione, ti sei mai trovata in situazioni scomode, a contatto con persone che non hanno apprezzato il tuo lavoro?

Certo, quando ci si espone molto sui social è normale ricevere sia complimenti che critiche, nel mio caso molto spesso dietro i profili fake che tendono a insultare si possono nascondere anche molti competitor. A prescindere la mia “strategia” è quella di non rispondere o comunque rispondere sempre con positività anche alle critiche, per mostrare la solarità che mi appartiene. Non è giusto dare un cattivo esempio alle persone che mi seguono e reagire alla negatività con altra negatività, vince sempre il sorriso. 

C’è un consiglio che daresti a chi vorrebbe fare il tuo stesso lavoro per realizzare i propri sogni e concretizzarli come hai fatto tu?

Credere in ciò che si fa è il segreto per raggiungere ogni cosa.  Se hai davvero un sogno o una forte passione prima o poi la magia avverrà, senza che tu te ne renda nemmeno conto. Senza dubbio serve la dedizione e il lavoro ma una volta raggiunto il tuo obiettivo verrai ripagato di tutti i sacrifici. Perché? Semplice, perché quando fai qualcosa che ti piace una giornata passa in un batter d’occhio. Poi certo ti può anche andare male, non sempre le cose vanno come vorremmo, ma la vita è una, tanto vale rischiare!                    

“Penso ad un pianeta abitato da persone con la testa a forma di borsa. Il pianeta Poshead!”

Il sogno e la visione fantasticamente creativa della designer romana Antonella Falasca, partono dall’ idea innovativa di assemblare due accessori per eccellenza, come occhiali e borse, dando vita, in realtà, a una vera e propria nuova categoria di prodotto: la Poshead. La parola, che identifica anche il brand, deriva dal concetto di fusione dei termini “posh” (elegante) e “head” (testa), ma ricorda anche il suono del nome delle borsette a mano!

 

Definibile più come un’opera d’arte che come un accessorio, ogni creazione prende la forma di un viso stilizzato sempre diverso, a seconda della maschera o dell’occhiale che l’artista decide di applicare, creando di volta in volta una borsa nuova ed originale.

Le borse raccolgono i segreti e gli effetti più personali. Conoscerli significa avere compreso appieno lo spirito di ognuno di noi. L’occhiale, invece, rappresenta un modo per vederli e capirli. Sono entrambi accessori imprescindibili nel guardaroba, sia maschile che femminile.  Ed è per questo che Poshead propone non solo pochette, ma anche tracolle, zaini divertenti e perfino travel bag, come il borsone agender e tanti altri modelli, tra cui alcuni da uomo.

Borse che hanno una particolarità ed anche un privilegio: servono a portare oggetti, ma esse stesse non sono veramente degli oggetti… sono un gradino superiore a ciò che trasportano. La geniale intuizione di Antonella parte da questo assunto e si estrinseca nella realizzazione di creazioni antropomorfe. Le sue collezioni, sono come gruppi di amiche: vicine per ispirazione e diverse per stile. Come i due modelli icona. Steam – la pochette con occhiali aviator – e Lucy, quella dal sapore metropolitano e un po’ vintage. 

C’è poi la collezione My poshead, quella che meglio rappresenta il concept del brand.  Personalizzabile nei minimi particolari, costituita da esemplari unici. Scegliendo il nome, il modello, la pelle o gli occhiali che si preferiscono e affidandosi alla sensibilità della designer, si potrà ottenere una borsa su misura. Ispirandoci ad una persona cara, ad un mito o a chiunque volessimo, potremmo racchiudere la sua personalità in un oggetto che ci accompagnerà per sempre!

Tutte le creazioni sono di alta gamma, completamente Made in Italy. Per Antonella, cresciuta in una famiglia in cui l’attenzione alla qualità è diventata una realtà imprenditoriale, ricerca e sperimentazione sono infatti concetti chiave da cui partire per creare un prodotto artigianale e realizzato con materiali eccellenti.

Il pianeta Poshead, dunque, accoglie chi non ha intenzione di sentirsi omologato e banale, bensì desideri qualcosa di speciale e irripetibile, come speciale e irripetibile è ciascuno di noi.

Un ritorno dal vivo, dopo lo stop forzato del 2020, per la quarta edizione del "Performer Italian Cup", il cui programma verrà presentato alla conferenza stampa di mercoledì 30 Giugno al Palazzo degli Elefanti, a Catania. ll Campionato Italiano delle arti Performative "Performer Italian Cup" è il primo campionato delle Arti Scenico/sportive che, attraverso diverse tappe di qualificazione, decreta il campione nazionale italiano di ogni disciplina performativa. I migliori atleti e artisti, dopo aver superato le selezioni provinciali, regionali e aver vinto titoli importanti durante la finale nazionale, rappresenteranno la propria regione di appartenenza all'interno del programma televisivo che, puntata dopo puntata, farà sfidare i concorrenti in esibizioni di arti performative specializzate in un coreografico di canto, danza, recitazione, performer completo ed arti circensi ed acrobatiche. Alla fine dell'ottava puntata del programma si premieranno i vincitori della competizione. I finalisti presenteranno l'Italia all'European Cup 2022. Nel 2017 l'incontro fra Valentina Spampinato (ideatrice metodo Pass ) e Luigi Fortuna (presidente Nazionale CSAin ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) che ha come scopo la promozione delle attività sportive, culturali, assistenziali e ricreative del tempo libero.), segna l'inizio di una collaborazione volta alla promozione su tutto il territorio nazionale delle arti-performative-sportive.

"La diffusione del metodo di formazione P.A.S.S. tramite l’ente di promozione sportiva C.S.A.In. - racconta la direttrice artistica Valentina Spampinato - offre non soltanto il riconoscimento e la certificazione di una figura sempre più complessa e richiesta nello scenario dello show business internazionale, ma permette un miglioramento dei livelli medi di formazione ed una maggiore attenzione da parte del mercato del lavoro verso i nuovi talenti e le produzioni nostrane. Grazie al riconoscimento C.S.A.In, il Metodo Pass crea il primo ed unico circuito competitivo e sportivo delle Arti Performative". Il programma prevede otto settori di competenza: Performer completo (esecuzione di una performance multidisciplinare - minimo 2 discipline), Performer specializzato, in una sola disciplina (canto, recitazione, danza, arti circensi e acrobatiche), piccole e grandi compagnie (dai 3 artisti/atleti fino ad un massimo di 5 per le piccole compagnie e dai 6 artisti in su per le grandi) e infine Duo (due artisti). Dal primo al 4 Luglio la quarta edizione del Performer Italian Cup si svolgerà al Centro fieristico le Ciminiere di Catania e vedrà il coinvolgimento di grandi nomi del mondo della spettacolo. A condurre insieme a Valentina Spampinato il noto coreografo Garisson Rochelle.

  

A rappresentare il tricolore della bandiera italiana le co-conduttrici: Valeria Marini, Anna Falchi e Klaudia Pepa. Il programma avrà una giuria tecnica composta da: Chiara Cattaneo, Paride Orfei e il Maestro Vessicchio. I preparatori atletici del Metodo Pass sono i professionisti: Fioretta Mari, Anthony Patellis, Andrea Rizzoli per la recitazione. Grazia Di Michele, Fabio Lazzara, Ivan Lazzara  per il canto. Maura Paparo ,Matteo Addino, Janine Molinari per la danza e formeranno degli show per gli atleti da coinvolgere in un confronto sempre più impegnativo da un punto di vista di difficoltà tecnica. L'intrattenimento è affidato allo showman Antonio Delle Donne. "L’emergenza Coronavirus ha travolto l’Italia non risparmiando nessuno, abbattendosi come uno tsunami sul mondo dell'arte, della cultura e dello spettacolo e mettendone a nudo le fragilità del comparto. La danza, la musica e la recitazione dovrebbero oggi più di prima essere incoraggiate e sostenute per contribuire a ritrovare il benessere e la serenità che il Covid ci ha sottratto. Il Campionato italiano delle arti Performative non solo è un'occasione per superare lo shock subito dalla pandemia ma è anche un forte segnale di vicinanza ai giovani artisti emergenti che dall'iniziativa possono ricevere grazie alle Work Room in diretta, fulcro del  metodo P.A.S.S  importanti proposte professionali " conclude Valentina Spampinato.

Abiti gioiello e il bikini più costoso dell'estate 2021 realizzato in uno speciale tessuto di velluto nero e completato da una spallina in oro e diamanti. Sono le creazioni principesche della stilista Laura Spreti, nata in Italia ma trasferitasi a Lugano, lei stessa principessa.

Gioielli esclusivi esaltano i tessuti più preziosi per una moda che esprime le tecniche sartoriali italiane: tutti i suoi abiti sono completamente realizzati a mano utilizzando stoffe pregiate e dettagli in diamanti, zaffiri, rubini e smeraldi, su suoi disegni orafi realizzati artigianalmente in Italia. Nel corso della Monte Carlo Fashion Week 2021 e del Amber Lounge F1 Grand Prix, il 21 maggio presenta in anteprima mondiale il bikini con il gioiello che si può sganciare dal costume e indossare come un normale "tennis".

"Normale", si fa per dire: il gioiello che sfila a Montecarlo, infatti, già opzionato da un facoltoso cliente mediorientale, presenta, incastonati, 26 diamanti da un carato a pietra, di particolare purezza (G color VS1 Excellent), la cui quotazione supera i 125.000,00 Euro.